Newsletter Ecuador - Settembre 2008

A cura di Federcasse

Sommario

  • IN PRIMO PIANO. Codesarrollo compie 10 anni
  • CODESARROLLO. Missione tecnica del Credito Cooperativo in Ecuador
  • EVENTI. Il Presidente Correa in visita a Salinas
  • ECUADOR. La Nuova Costituzione
  • LIBRI. Mi Querido Ecuador
 

IN PRIMO PIANO


Codesarrollo compie 10 anni
Un decennio a servizio dell'economia sociale e solidale

“El Comercio”, il principale quotidiano dell’Ecuador, nella sua edizione dell’8 agosto ha aggiunto 4 pagine di informazione su Codesarrollo. Questo il testo dell'editoriale, firmato da Bepi Tonello.

Compiere 10 anni di vita istituzionale significa trovarsi all’inizio di un cammino. Ma se in questi 10 anni si è consegnato credito per più di 150 milioni di dollari, si sono ricevuti risparmi da più di 80.000 famiglie, si è assistito alla nascita e al rafforzamento di centinaia di casse rurali, banche comunali, cooperative di risparmio e credito di tutte le province dell’Ecuador, allora ci sono buone ragioni per festeggiare. 
Il 17 agosto del 1998, nacque la Cooperativa Sviluppo dei Popoli (Codesarrollo) dopo molti mesi di gestazione in seno al FEPP - Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio. Populorum Progressio significa “sviluppo dei popoli”; è una dottrina sociale che attribuisce alla persona umana un’importanza maggiore che al denaro e alle cose materiali.
Codesarrollo lavora principalmente con denaro, ma per noi il fine è rappresentato dalle persone, dalle famiglie e dalle comunità; il denaro è solamente uno dei mezzi per servirle nel loro sforzo di costruire benessere, dignità, felicità e pace.
Il primo sforzo è quello di risparmiare, che significa programmare, priorizzare, disciplinarsi, fare sacrifici. Se questo sforzo si fa insieme con i vicini, nei quartieri o nei villaggi rurali, nascono le casse comunitarie, le banche comunali, le cooperative di risparmio e credito. Queste, a loro volta, si uniscono in reti provinciali e regionali, che hanno dato vita alla Rete Nazionale delle Finanze Popolari (RENAFIP).
Le finanze popolari sono le finanze del popolo. Se il denaro che il popolo guadagna con tanto sudore rimane nelle sue organizzazioni finanziarie, allora è possibile costruire lo sviluppo locale, creare lavoro nelle comunità, ridurre e anche eliminare l’emigrazione.  

In questi 10 anni Codesarrollo ha riunito molti soci (organizzazioni popolari e istituzioni sociali); ha costituito un gruppo di personale tecnico e amministrativo capace e impegnato; ha dimostrato la fattibilità e la validità della teoria delle finanze popolari; ha meritato la fiducia di quelle persone che ci consegnano i loro risparmi e concede fiducia a quelli che ci richiedono credito; ha permesso di iniziare attività produttive e commerciali che creano lavoro e redistribuiscono equitativamente la ricchezza locale; ha continuato a difendere il valore e la dignità di ogni persona umana, indipendentemente dalla sua capacità finanziaria; ha inciso politicamente.
Questi risultati si sono raggiunti grazie all’apporto di intelligenza, sudore e amore del personale di Codesarrollo, alle generose contribuzioni di idee e denaro dei suoi soci, all’alleanza feconda stabilita con le Banche di Credito Cooperativo Italiane, alla fiducia di quegli individui che ripongono in noi la loro fede e speranza, sia nel consegnarci i loro risparmi, sia nel richiederci i servizi creditizi.

A tutti loro, il nostro abbraccio e un sincero ringraziamento.



EVENTI


Missione tecnica del Credito Cooperativo in Ecuador
Organizzazione, credito e rischi gli ambiti di approfondimento

La prima settimana di settembre una ristretta delegazione composta da rappresentanti di Federcasse, Iccrea Banca e Banca Agrileasing si è recata in Ecuador per una missione tecnica. Finalità della visita era acquisire una migliore comprensione dei principali processi operativi e gestionali della “Cooperativa Desarrollo de los Pueblos – Codesarrollo” anche al fine di individuare possibili  ambiti di collaborazione e sostegno da parte del Credito Cooperativo italiano. Gli approfondimenti condotti hanno riguardato la complessiva organizzazione interna, il processo di erogazione e gestione del credito, i sistemi di monitoraggio e controllo dei rischi.

Nel corso di tre giornate di lavoro presso gli uffici della sede centrale di Codesarrollo con il Presidente Bepi Tonello, il nuovo Direttore Carlos Mazòn (nella foto) e i responsabili delle funzioni crediti, controllo rischi, pianificazione strategica, audit, è stato possibile approfondire le dinamiche di funzionamento della Cooperativa ecuadoriana e il contesto in cui questa opera.

Da un punto di vista organizzativo, è senz’altro da apprezzare l’importante sforzo condotto per dare adeguata articolazione e rappresentazione documentale alla struttura, anche attraverso l’attuazione di un articolato ed efficace processo di pianificazione strategica e operativa.
Con specifico riferimento ai sistemi di controllo dei rischi, è in corso la strutturazione di processi di misurazione, valutazione, monitoraggio e gestione dei rischi di credito, operativi, di mercato e di liquidità. L’organico di sede è stato recentemente rafforzato con l’inserimento di 3 figure, con elevato background professionale, responsabili per i principali profili di rischio.
Tutte le suddette attività si incardinano nel piano di interventi caldeggiato dall’Autorità di Vigilanza a inizio 2007 e portato avanti da Codesarrollo con forte senso di responsabilità e rigoroso rispetto dei tempi programmati. Tali azioni hanno rallentato la cooperativa nel suo tradizionale dinamismo e causato una contrazione nel portafoglio crediti, ma hanno permesso di migliorare alcuni aspetti della gestione che non erano stati precedentemente oggetto di formalizzazione e attenzione adeguata rispetto alla rilevanza assunta dalla banca nell’operatività di riferimento e allo sviluppo delle masse intermediate. I positivi risultati degli interventi condotti sono chiaramente espressi da una costante dinamica di miglioramento dei tassi di insolvenza.

Ma è evidente che per conoscere Codesarrollo non è sufficiente visitarne la struttura centrale, gli uffici, parlare con il personale, con la direzione, farsi descrivere passo per passo una pratica di credito. Perché la caratteristica di Codesarrollo è quella di lavorare con le comunità più povere, in mezzo alle comunità. Per questo, la missione è poi proseguita allontanandosi dalla capitale. A Colinas del Norte, a pochi chilometri dal centro di Quito, dove Codesarrollo sta focalizzando la propria attività nel finanziamento ai residenti per il completamento delle opere di urbanizzazione (sistema fognario e viario). A Latacunga, Riobamba, Guaranda dove i responsabili (spesso donne) delle agenzie di Codesarrollo e delle casse di credito socie hanno con orgoglio rappresentato le dinamiche ed i valori (raccolta, impieghi, numero di soci, indici di insolvenza, etc.) che evidenziano nel concreto la portata e gli esiti del lavoro iniziato dalla cooperativa ecuadoriana dieci anni fa. E che danno speranza ai microimprenditori, campesinos, donne, indios che in fila, con sguardo fiero, attendono di depositare i loro piccoli, importanti risparmi.


EVENTI


Il Presidente Correa in visita a Salinas
I festeggiamenti per i 30 anni del progetto Queseria Rurales

Andino, sàndwich, mozzarella, dambo, yogurt. Sono solo alcuni dei prodotti realizzati a Salinas de Guaranda, nella provincia di Bolivar. Una storia cominciata trent’anni fa, con il Progetto Queserìas Rurales che ha dato vita al primo caseificio. Allora venivano trasformati poco più di 50 litri di latte al giorno, oggi la fabbrica lavora giornalmente oltre 6.000 litri e, insieme alle altre 30 piccole imprese presenti a Salinas, genera entrate per 5.000 delle 8.700 persone che abitano le comunità della zona.

Il risultato è che, primo caso in Ecuador, un buon numero di giovani, principali candidati all’emigrazione, possono decidere di restare (o tornare) a vivere nella propria comunità rafforzando la propria economia familiare nell’ambito di un’economia solidale estremamente sviluppata. Basta pensare che ogni impresa destina il 5% delle entrate ad un fondo comune per le attività comunitarie.

Per festeggiare il trentennio di lavori e successi, non è voluto mancare il Presidente della Repubblica, Rafael Correa, che il 19 luglio scorso ha visitato la queserìa, la fabbrica di cioccolato, il centro di produzione di artigianato, la Cooperativa di Risparmio e Credito.
Per l’occasione è stato preparato il più grande formaggio andino: una forma confezionata con 1400 litri di latte.


ECUADOR


La Nuova Costituzione
Secondo gli exit poll è stata approvata la ventesima Carta Magna ecuadoriana

Il 28 settembre quasi 10 milioni di ecuadoriani sono stati chiamati al referendum di approvazione del Progetto per la Nuova Costituzione Politica.
I dati ufficiali saranno presentati a una settimana dal voto ma, stando agli exit poll, oltre il 65 per cento degli elettori si è pronunciato a favore del progetto presidenziale. Se i risultati saranno confermati, l’Ecuador avrà la ventesima costituzione della sua vita repubblicana. Lo Stato Ecuadoriano è infatti nato giuridicamente con l’Assemblea del 1830, che ha formulato il primo atto costitutivo, mentre l’attuale Carta Magna è in vigore solo dal 1998.

L’idea di riformare la Costituzione, promossa in campagna elettorale dal presidente Rafael Correa, è stata sottoposta a referendum nel settembre 2007: l’80 per cento degli ecuadoriani aveva espresso il proprio sì e, poche settimane dopo, aveva eletto i membri della Costituente. Otto mesi di tempo sono poi stati utilizzati dai costituenti per redigere il nuovo testo.

Il testo della Nuova Costituzione ecuadoriana, composta da 444 articoli, è improntato su un concetto chiave della cosmogonia indigena andina: in lingua quechua si chiama “Sumak Kawsay”, il “buon vivere”, che mette il cittadino e i suoi diritti al centro dello Stato (Lo sviluppo è l’insieme organizzato, sostenibile e dinamico dei sistemi economici, politici, socio-culturali e ambientali che garantiscono la realizzazione del buon vivere, il sumak kawsay, art. 275).
In funzione di quanto sopra, lo Stato assumerebbe il dovere di garantire tale “buon vivere”: lo Stato è obbligato a garantire che le persone, comunità e popoli raggiungano l’autosufficienza ed è allo stesso tempo incaricato di stimolare lo sviluppo delle piccole e medie unità di produzione, comunitarie e dell’economica sociale e solidaria (art. 281 e 282).

Per quanto riguarda il tema delle finanza popolari, il settore finanziario popolare e solidario sarà composto da cooperative di risparmio e credito, entità associative o solidarie, casse e banche comunali, casse di risparmio. Tali soggetti riceveranno un trattamento differenziato e preferenziale da parte dello Stato, nella misura in cui sostengano lo sviluppo dell’economia popolare e solidaria (art. 311).


LIBRI


Mi Querido Ecuador
Un alfabeto per il popolo ecuadoriano

Capire, per vivere meglio insieme. “Mi Querido Ecuador” è dedicato a chi vuol saperne di più sulla gente emigrata dal più piccolo tra i Paesi Andini. Un popolo invisibile, una comunità in crescita rapidissima, che si è materializzato quasi all’improvviso, dalle 1.632 presenze del 2000 alle 68.880 del 2006, la stima (comprendendo anche gli irregolari) è di 150mila ecuadoriani presenti in Italia.
Gli immigrati ecuadoriani, in prevalenza donne e mamme, curano i nostri bimbi e gli anziani, lavorano in fabbrica, nelle corsie degli ospedali, sulle impalcature dei cantieri, puliscono case e uffici, guidano furgoni e pony express, imparano i nostri mestieri, creano imprese, fanno arte e politica. Ballano, suonano, mangiano encebollado e fritada, brindano a cerveza nei luoghi pubblici lasciati liberi dagli abitanti delle città in fuga dall’afa estiva, rosicchiano spazi a etnie più consolidate e non sempre senza fare rumore.
Vittime, a migliaia, di una diaspora che ha svuotato il lindo Ecuador delle migliori energie: oltre il 20% della popolazione attiva di circa 13,7 milioni di abitanti, ha lasciato con rimpianto una terra ricca di diversità e di risorse naturali, dai vulcani alle banane, dalle rose alle isole Galapagos. L’Ecuador è in cerca di un riscatto economico e sociale, ma dipende dalle rimesse dei suoi migranti: più di 3 miliardi di dollari nel 2007, circa l’8% dall’Italia, seconda entrata dopo il petrolio. Una sfida in più per il Governo che con il Plan retorno tenta la carta del rientro dei connazionali all’estero, un  milione negli ultimi sette anni. 
Dalla A di aviòn, gli aerei della speranza, alla Z del motto “Zapatero a tus zapatos” (“Fà il tuo mestiere!”), l’alfabeto di “Mi querido Ecuador” è un atto di amore e fiducia nel popolo ecuadoriano, a volte inconsapevole ambasciatore di usi, costumi e valori che rischiano di disperdersi. Perché gli ecuadoriani riescano a uscire dal silenzio, a realizzare i sogni e a integrarsi riprendendo in mano il loro destino. 

di Rita Fatiguso e Josè Galvez


Mi Querido Ecuador
Parole chiave della comunità immigrata in Italia
di Rita Fatiguso e Josè Galvez
www.miqueridoecuador.com

Avagliano Editore, 2008
140 pagine, 7 euro